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La riduzione del sapere a tecnica, delle relazioni a scambio economico e della ragione a freddo distacco calcolatorio ha gettato l'uomo contemporaneo in un mondo estraneo, inospitale, nel quale i sensi sono come anestetizzati, atrofizzati. La via d'uscita sta in una nuova "spiritualità del sensibile" nella quale il cristianesimo - che è annuncio della vicenda storica del Figlio che si fa compimento del legame tra la trascendenza di Dio e la concretezza della sua creazione - mostra come il mondo può tornare a essere percepito e riconosciuto come lo spazio abitabile di un Logos comune.